Monday 18 July 2011

Londra 18 Luglio - 15 gradi centigradi e un vento che Dio lo manda.

E' in giorni come questi che quando qualcuno mi dice: "Che figata, tu vivi a Londra!" Io bestemmio in turco e abbozzo una gentile faccina da culo, che mi riesce tanto bene.

Soprattutto quando i gentilissimi direttori e capi supremi di questa presa per il culo che e' il mio posto di lavoro, hanno deciso di traslocare nel triangolo delle bermuda londinesi, un quartiere dove autobus, metro, treni non esistono, ma in compenso non c'e' traffico, il che significa che i Lor Signori sono facilitati nel raggiungere l'ufficio con le loro auto aziendali, per cui - guardacaso - ci sono solo 3 posti auto.
Le loro.
Ma guarda tu le coincidenze.

Il resto della plebaglia si puo' fottere e camminare per oltre 2km ogni mattina per raggiungere l'ufficio, tanto una passeggiata di prima mattina fa bene.

Meta' luglio e 15 gradi e vento. Pioggia prevista per ora di pranzo.

E nelle altre stagioni non e' che vada tanto meglio.

Chi e' che ha detto che vivere a Londra e' una figata?

Friday 6 May 2011

La giornata dell’Account.


Si perche’ l’Account, ovvero quell povero cristo che qualcuno ha saggiamente definito il “crocevia dei vaffanculo”, e’ una persona che di professione testa la propria resistenza agli esaurimenti nervosi, nei migliori dei casi, altrimenti se li fa venire abbinati a tic nervosi o dipendenze che possono variare da alcol e sigarette a droghe leggere o pesanti. Meglio se combinate.

Perche’ la giornata del povero account inizia, rigorosamente prima di quella dei creativi, ma anche inevitabilmente gia’ in ritardo. Tutti i giorni.
Perche’ l’amabile cliente la sera prima tra le 5 e mezza e le 9 di sera, avra’ gia’ bombardato di mail il povero account, e alle 9.30 la mattina seguente sta gia’ reclamando le sue richieste.

Ora, il povero account, che pure prima delle 7 non ha la benche’ minima speranza di lasciare la propria scrivania cosparsa di sudore, lacrime e sangue, sa benissimo che I creativi alle 5.29 ti consegnano gli ultimi PDF della giornata e alle 5.30 giustamente si avviano zompettando verso l’uscita. E se intravede qualcosa che potrebbe essere migliorato, per non dire uno scempio che preghi che nemmeno un cliente cieco e possibilmente sordomuto veda mai, e prova a suggerire con grande tatto di rivedere qualcosa allora e’ la guerra.
Si, la guerra.
“Ma devo andare a prendere i bambini a scuola” “Ma ho il treno tra 10 minuti” “Lo faccio per prima cosa domani mattina, pero’ arrivo alle 10 perche’ prima ho l’idraulico” sono le risposte piu’ pacifiche che puo’ ricevere, ma che significano comunque tra le righe “Ti inculi perche’ adesso non lo faccio”, il che comporta crocifissione dell’account da parte dell’Account Director e mortificazione da parte del cliente che quella sera non ricevera’ quello che gli spetta e chiamera’ il tuo capo lamentandosi. E questa e’ solo la migliore delle ipotesi.

Perche’ quando il povero account e’ junior allora ci sono anche la rivolta e la resistenza.
Mi spiego. Il povero account cerca con moltissimo tatto di suggerire qualche piccola revisione, non dimenticando di elogiare e magnificare ogni piccolo aspetto positivo del pezzo in questione per nutrire l’ego del creativo, il quale:
a)    arca il sopracciglio e candidamente risponde che non condivide e non ha la minima intenzione di considerare la tua opinione e men che meno seguire le tue istruzioni. Si perche’ anche se l’account ha avuto un’ottima idea, ma il creativo non ci ha pensato per primo, non conta un emerito stracazzo.
b)   Inizia a guardarsi intorno tremante, incapace di fare uso del comune mezzo della parola per dare voce ai propri pensieri e appena lasci la sua scrivania correra’ dal tuo capo alle tue spalle per andare a dire che hai fatto delle richieste inaccettabili che stravolgerebbero tutto il pezzo e che in sostanza e’ alla ricerca di legittimazione per ignorare le tue richieste e proseguire per la propria strada.
c)    annuisce con una faccia da idiota e un mezzo sorrisino da deficiente, di cui capirai il motivo solo quando ti consegnera’ la versione successiva in cui o avra’ applicato i tuoi commenti per creare qualcosa di diabolico e mostruoso che ti dara’ il voltastomaco a prima vista oppure li avra’ semplicemente ignorati e in cambio avra’ fatto qualche minuscola modifica, invisibile a occhio nudo, che argomentera’ vada a soddisfare quelle che erano le tue esigenze. Il tutto per farti capire quanto conti tu e la tua opinione e che in sostanza, amico account, fai cagare.

A questi si aggiungono i creativi possessivi, che hanno lavorato sui primi stadi di alcuni progetti. Se qualcun altro ha ricevuto precise istruzioni di cambiare qualcosa, spiano e origliano le conversazioni del povero account con il nuovo creativo, e corrono dall’Account Director per opporsi a qualsivoglia modifica del proprio design, con ovvia menzione sull’incapacita’ del povero account che ha fatto tali inaccettabili richieste.

Ora, se questo e’ piu’ o meno come si conclude un giorno qualsiasi, la mattina dopo inizia ovviamente con il ritardo e l’accumulo di quello che per le ragioni elencate non e’ accaduto il pomeriggio precedente. Perche anche se il tuo capo benedice il tuo operato le contestazioni portano via mooooooolto tempo. Tutto il tempo che l’account passa pregando di poter ogni tanto andare a casa verso le sei, come la gente normale.
E una persona normale sarebbe indotta a pensare che dopo, 1, 2, 5, 10 o 20 volte che questi creativi si sono dovuti rassegnare alle istruzioni del povero frustrato, ma sempre paziente e gentile account, forse potrebbe essere il caso di smettere di fare ostruzione. Ma il creativo non e’ una persona normale.
Lui/Lei e’ speciale. E quindi non soggetto/a alle leggi della logica umana.


Una volta che il creativo sara’ stato costretto a rivedere il proprio lavoro secondo le tue esigenze ed istruzioni, il povero account sara’ gia’ in ritardo, sul proprio lavoro per la giornata, probabilmente in ritardo sul lavoro del giorno seguente, e stara’ probabilmente gia’ ricevendo le richieste di fine giornata dei clienti, ignari questi del fatto che i creativi hanno sventolato un bel dito medio e hanno preso la porta.
Non mi sembra nemmeno il caso di menzionare quanto ritardo possa, il povero account accumulare, sulla propria giornata e i propri programmi. Perche’ se sei un account, non ci sono anniversari, compleanni o cene che tengano. E quindi dopo aver miseramente fatto aspettare il fidanzato per il compleanno per oltre un ora sotto il tuo ufficio, oppure esserti presentata alla cena dai suoceri con oltre un ora di ritardo, o anche non aver fatto in tempo a darti un’aria decente per un anniversario, allora ci rinunci.
Perche’ gli uomini non sono famosi per essere pazienti nell’attesa.
E tu puoi anche a fare a meno dell’ennesima persona che si lamenta di un ritardo e ti urla dietro.
Quindi addio vita sociale. Spera solo di arrivare a casa in tempo per scolarti una mezza bottiglia di vino rosso, collassare sul divano, senza andare a dormire troppo sbronza.
Perche’ una giornata da account con i postumi della sbornia, non s’ha da fa’, o proprio nun ze po’ ffa’.

E non e’ solo la tua vita sociale che saluti mentre va giu’ per il cesso. Saluti anche la tua sanita’ mentale, se mai ne avessi avuta una.
Perche’ da che entri la mattina, sei in ritardo e ci sono gia’ clienti che reclamano attenzione e richieste urgenti, poi ci sono i creativi che ti prendono per il culo e quando cerchi di organizzare il loro lavoro in modo da rispettare le suddette urgenze e scadenze della giornata, a quel punto, in quel esatto momento si alzeranno ogni trenta secondi per colazione, te’, caffe’, pipi’, telefono per i cazzi loro, cellulare, comprare pezzi di ricambio per la macchina, prenotare l’hotel per il matrimonio.
Ed e’ li’ che la tua sanita’ mentale ti saluta.
Perche’ li’ in quel esatto momento sai che ti presenteranno il lavoro alle 5.29, se non piu’ tardi, e che qualsiasi cosa tu abbia discusso con il cliente per tenerlo tranquillo sara’ stato invano. Nonostante tu abbia passato la tua pausa pranzo rispondendo a mail e telefonate al punto che non ti ricordi nemmeno cosa hai mangiato, sara’ stato completamente miserabilmente tristemente invano.
Perche’ il cliente molto probabilmente non ricevera’ quello che vuole o come lo vuole. E ti fara’ un culo come una c
asa. E comunque alle 7 sei ancora alla tua scrivania che prendi insulti, indifferentemente da dove arrivino.

E domani si ricomincia. Ole’.